Ora solare: si dorme di più ma l’umore non migliora!

 

Nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre si ritorna all’ora solare e le lancette si spostano indietro di un’ora.

Ma oltre a portare indietro le lancette dell’ orologio che portiamo al polso, o al cellulare, ma anche le ore interne del nostro corpo!

Eccoti qualche suggerimento per sentire meno il passaggio!

Big Wall Clock goint to winter time

 

 

Si recupererà così l’ora di sonno “persa” in primavera con il cambio all’ora legale, ma il nostro organismo molto probabilmente incontrerà qualche problema nell’adattarsi al cambiamento.

disturbi legati all'ora solare

 

Infatti, secondo gli esperti di psichiatria, l’accorciamento delle giornate, togliendo ore di luce, comporterà disagio per almeno il 15% della popolazione adulta.

Sarà, infatti, probabile avvertire di più la fatica, avere una maggiore irritabilità o malumore, mal di testa e soprattutto difficoltà a prendere sonno.

 

difficoltà a prendere sonno

 

Fastidi leggeri e passeggeri del passaggio all’ora solare

In realtà si tratta di effetti di poco rilievo e transitori, meno marcati di quanto invece non siano quelli che si verificano in primavera.

Uno studio tedesco, per esempio, che ha monitorato l’impatto del ritorno all’ora solare in 55 mila persone ha verificato che quasi tutti tendono ad allineare il loro risveglio all’orario dell’alba, cosa che invece non accade in primavera con l’ingresso nell’ora legale.

 

Suggerimenti per patire meno possibile il passaggio all’ora solare:

In particolare, le persone che tendono a dormire di più al mattino, rispetto a chi è abituato ad alzarsi presto, non riscontrano difficoltà particolare con l’arrivo dell’ora solare, mentre risentono a lungo dell’ora legale con sonnolenza per tutto la bella stagione.

 

  • In autunno, per compensare il cambiamento, gli esperti consigliano di dormire di più per qualche giorno anticipando l’orario serale per andare a letto per qualche giorno.

 

  • Possono essere di aiuto alcuni alimenti:

La dottoressa Silvia Bianco, specialista in terapia alimentare e cucina naturale e macrobiotica, consiglia per patire il meno possibile, di mangiare presto la sera.

La cena deve essere il pasto più leggero di tutta la giornata e il cibo deve rilassare il corpo.

Ci consiglia di prepararci zuppe, vellutate, minestre o minestroni di cereali e di favorire il consumo di verdure verdi tipo catalogna, adoperando poco olio e poco sale.

Ci suggerisce di bere tisane e infusi di camomilla, biancospino e melissa, evitando invece caffé e cibi troppo conditi e piccanti.

Un ultima “chicca” è il suo consiglio di bere, prima di andare a dormire, un bicchiere di succo di mela caldo ( ovviamente senza zucchero!) o di finire una cenda con una mela cotta. La mela agisce sul fegato e pancreas e, rilassando la muscolatura profonda, favorisce il sonno.

 

puoi contattarla scrivendo a silvia@cucinaincambiamento.com

 

 

ora solare
  • Altro suggerimento generale è di non diventare schiavi dell’orologio assecondando gli stimoli del corpo, quelli del sonno-veglia e quello della fame: pian piano i ritmi si adegueranno a quelli della natura e della durata della giornata.

 

  • Anche alcuni accorgimenti nella stanza da letto possono essere utili, non solo ora ma sempre, per esempio eliminando le fonti di disturbo come il computer e il televisore in primis, e senza riscaldarla troppo.

L’umore ne risente di più

Un impatto più importante, invece, può interessare l’umore a causa della durata più breve del giorno.

Esiste, infatti, un legame tra i livelli di serotonina e i sistemi che regolano i ritmi circadiani dell’organismo e quindi la quantità di luce: la ricerca ha verificato che durante l’inverno, quando c’è meno luce, ci sono maggiori quantità di trasportatori della serotonina, che quindi la rimuovono, rispetto all’estate.

trouble thought boxes

Questo spiegherebbe perché le persone sane, con il cambio di stagione che porta verso l’inverno, hanno meno energia e umore più triste mentre quelle più vulnerabili sono a rischio di sviluppare forme depressive tra cui quella chiamata disturbo stagionale dell’umore (seasonal affective disorder o Sad).

Non è una patologia grave o profonda come altri tipi di depressione ma richiede attenzione e nel caso anche cure nell’ambito di terapie comportamentali, che includono anche l’attività fisica, o con una maggiore esposizione artificiale alla luce.

 

Vi allego qui anche un’intervista trovata mentre facevo le mie ricerche, a Marco Zucconi, neurologo del Centro di medicina del sonno, del Dipartimento di neuroscienze cliniche, dell’Istituto Ospedale San Raffaele, e segretario dell’Associazione italiana medicina del sonno (Aims).

Professor Zucconi, che cosa accade nell’organismo in primavera e perché si tende ad avere più sonno?

In realtà nell’organismo non accade nulla, semplicemente cambiano alcune condizioni ambientali a cui bisogna adattarsi. In primavera tendenzialmente si ha più sonno perché il giorno è più lungo e quindi si resta attivi per più tempo. Poiché fa giorno prima, al mattino si dorme di meno e si avverte di più il senso di sonnolenza. Cambiano i ritmi e serve tempo per adeguarsi a essere più attivi.

Che cosa accade alle persone che hanno disturbi del sonno, quando avviene il cambio dell’ora legale?

Nei soggetti cosiddetti “gufi”, cioè che vanno a dormire tardi e si svegliano tardi, per difficoltà ad addormentarsi alla sera, o anche per abitudine, il cambio dell’ora legale può generare uno stato di sonnolenza nei giorni successivi. In queste persone anche la perdita di un’ora di sonno ha effetti importanti, dal momento che già si devono adattare al prolungamento delle ore di luce. Basti pensare che se una persona già si addormenta alle 3 o comunque dorme meglio nella seconda parte della notte, se la luce anziché alle 6 del mattino arriva alle 5, quell’ora in meno di sonno ha un effetto importante, con un probabile calo delle performance durante il giorno. In genere, però, si tratta di persone che avendo già problemi con il sonno sanno già come affrontare la probabile acutizzazione, che comunque non è detto che avvenga.

Che cosa accade invece in chi non ha nessun problema con il sonno?

Un minimo effetto si riscontra anche nelle persone che non hanno disturbi e che dormono regolarmente.

È come un jet lag ma essendo solo di un’ora è meno percepito: si è più assonnati. C’è più sonnolenza nei 2-3 giorni successivi al fine settimana del cambio di orario, ma nel corso della settimana gli effetti si attutiscono. Inizialmente il cambio dell’ora avveniva tra la domenica e il lunedì, ma poi è stato spostato al sabato notte proprio per permettere di avere un adattamento alla perdita di un’ora di sonno. Anche nelle persone suscettibili al fuso orario si riscontrano effetti.

Quali accorgimenti si possono adottare per prevenire i disturbi da cambio dell’ora?

Il consiglio per tutti è di andare a letto un po’ prima nel fine settimana del cambio dell’ora per anticipare le ore di sonno, a cominciare dal venerdì, anticipando di mezz’ora ogni sera. È molto utile inoltre esporsi alle luci delle prime ore del mattino perché favorisce l’adattamento permettendo di anticipare il sonno serale.

 

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